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Cronaca e riflessioni dopo la 19° Tappa

Chi è stato uno dei fortunati spettatori di questa tappa non ha potuto fare altro che pensare: questo è il Giro della follia, altro che delle sorprese! Sono queste le tappe che fanno innamorare ancora di più di questo sport.

Nibali che sembra avviato ad un altra giornata nera e di anonimato sul colle dell’Agnello rientra su Kruiswijk,Valverde e Chaves dopo che questi cincischiano guardandosi in faccia.

Valverde si stacca e rimangono in 3

Poi appena iniziata la discesa dell’Agnello, in territorio francese, c’è il momento chiave di questo Giro: Kruiswijk che segue Nibali e Chaves in discesa perde il controllo della bici sull’umido e va a sbattere contro il muro di neve. Stordimento, abrasioni, bici mezza rotta, l’ammiraglia che sembra lontana anni luce. Da lì in poi l’olandese, costretto anche a cambiare la bici parecchio tempo dopo la caduta, non riuscirà più a recuperare.

Nei 40 km di discesa e falsopiano verso Risoul è completamente solo e deve tirare quasi sempre lui per limitare i danni. Non riesce ad alimentarsi e idratarsi, facendo uno sforzo fisico e soprattutto mentale triplo rispetto ai tranquilli Chaves e Nibali ,che oltretutto possono contare su Plaza e Scarponi ( vincitore della Cima Coppi e poi fermato strategicamente da Martinelli).
Questo per colpa anche della Lotto Jumbo, che forse avrebbe dovuto inserire un uomo nella fuga per far fronte a qualsiasi imprevisto.

Invece il Ds Addy Engels ci è cascato di nuovo, trovandosi nella stessa situazione dell’anno scorso alla Vuelta quando gestiva Dumoulin alla Giant.

L’olandese si sfianca, lotta con tutte le sue forze contro la sfortuna amara, inizia la salita finale con circa 2 minuti e mezzo e crollerà perdendo un altro minuto abbondante. Il padrone assoluto di questo Giro, senza dubbio il migliore e quello che in questa edizione meriterebbe più di tutti la vittoria finale, vede ora quasi sfumato il sogno Rosa, l’occasione della vita. E a Risoul assistiamo alla rinascita di Nibali, all’orgoglio dello Squalo di nuovo trionfante, che stacca Chaves e ora si giocherà la vittoria della generale domani.

Quelle dopo il traguardo sono lacrime di gioia e di tensione nervosa liberata, ripensando a tutte le critiche che ha ricevuto e ai dubbi su se stesso che si erano insinuati nella sua mente.

Nibali a questo punto è favorito, perchè Chaves ha dalla sua il fatto di essere stato migliore e più continuo nelle scorse tappe ma ha pagato dazio sulla salita di Risoul.
Forse le energie sono al lumicino e il corridore della Orica deve fare i conti anche con la gestione finale della terza settimana, insieme alla difesa della Maglia Rosa: tutte cose nuove per lui, rispetto alla esperienza del messinese.

E l’olandese lo diamo per morto e finito?

Il dramma di oggi e gli strascichi sul morale e sul fisico farebbero pensare ad uno Steven oramai soltanto in difesa del terzo posto, risultato che per lui sarebbe comunque incredibile e insperato alla partenza.

Ma dopo tutto quello che ha dimostrato, se non avesse problemi fisici grossi, siamo sicuri che domani resterà a guardare? Dentro di lui non avrà la meglio l’orgoglio?

A Bonette, Lombarda e Sant’Anna di Vinadio toccherà l’arduo verdetto finale. E’ un Giro spettacolare,emozionante e incerto ancora più di quello dello scorso anno e quindi occhio, che i distacchi sono minimi…

A cura di Daniele Gastaldi