Francesco Moser, classe 1951, è stato il protagonista di un’epoca splendida del grande ciclismo mondiale con i suoi profondi valori: il sacrificio, la lealtà, la grinta, l’entusiasmo di mettersi in gioco in prima persona e non accontentarsi mai.
Tutto questo – i racconti, gli aneddoti inediti, le foto d’archivio, i dettagli tecnici delle biciclette – sarà racchiuso nell’atteso libro “Francesco Moser – Un uomo, una bicicletta” che uscirà il 9 marzo per Azzurra Publishing.
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Con 273 vittorie su strada da professionista, tra il 1973 al 1988, risulta tutt’oggi il ciclista italiano con il maggior numero di successi e, secondo il sito specializzato ProCyclingStats, è il secondo più importante ciclista al mondo.
Ha vinto diverse classiche: due Giri di Lombardia, una Freccia Vallone, una Gand-Wevelgem e una Milano-Sanremo, oltre a un campionato del mondo su strada e a uno su pista, nell’inseguimento individuale. È stato tre volte vincitore della Parigi-Roubaix (1978, 1979, 1980), vincitore del Giro D’Italia nel 1984, anno in cui ha battuto anche il record dell’ora a Città del Messico frantumando quello di Eddy Merckx, che durava da dodici anni.
Innovatore in campo tecnologico, dal 1979 ha curato personalmente le sue biciclette, immaginando nuove soluzioni e costruendo con il suo team telai di qualità che venivano marchiati con il nome Moser. Non a caso, oggi il campione trentino è riconosciuto come l’inventore del ciclismo moderno, colui che ha saputo riconoscere l’importanza di un team dietro ai successi: ingegneri, medici, nutrizionisti, preparatori atletici, tutti insieme per lanciare il ciclismo nell’era della scienza applicata allo sport.
“Francesco Moser – Un uomo, una bicicletta”, un volume imperdibile da collezione con copertina rigida e carta patinata, a cura di Beppe Conti, racconta la straordinaria vicenda di un uomo che con la sua intraprendenza ha lasciato un segno indelebile nella storia.