Nella terza tappa della corsa australiana Gerrans batte in volata ristretta Dennis e passa in testa. Al Tour de San Luis premiato il coraggio dell’olandese
Simon Gerrans mette le sue mani sul Santos Tour Down Under (e per l’australiano sarebbe anche la quarta volta), mentre in Argentina il Tour de San Luis entra sempre più nel vivo e aspetta notizie importanti dai big impegnati nella prima vera tappa di montagna, per una classifica ancora tutta da scrivere.
Tour Down Under, si muovono i big
La terza tappa del Santos Tour Down Under va divisa in due. La prima parte è vissuta sulla lunga fuga di Laurens De Vreese (Astana), rimasto fuori dal gruppo per quasi 120 km e ripreso quando ne mancavano meno di venti al traguardo, perché i 4 minuti di vantaggio accumulati non sono stati sufficienti per garantirgli il lieto fine. Al ricongiungimento c’è stata anche una caduta che ha coinvolto tra gli altri Arredondo, lasciando davanti una cinquantina di atleti prima che il gruppo si ricompattasse. E sulla salitella finale si sono scatenate le squadre degli uomini di classifica, a cominciare da Richie Porte (BMC), uscito malconcio dalla tappa precedente.
Gerrans imprendibile, bene Pozzovivo
Sull’attacco di Porte hanno reagito in tanti, compreso Domenico Pozzovivo, ma dalla vetta al traguardo, negli ultimi 5 km, sono rimasti in dieci a giocarsi la vittoria e tra loro non c’era Diego Ulissi, primo dei battuti martedì. Gerrans (OricaGreenedge) sul rettilineo finale ha lasciato sfogare gli altri saltandoli nettamente negli ultimi metri per battere nell’ordine il connazionale Rohan Dennis (BMC) e Michael Woods con il leader della generale McCarthy quarto e Pozzovivo ottavo mentre Ulissi è arrivato nel gruppetto a 13”. Nella generale ora Gerrans ha 3” su McCarthy e 5” su Dennis mentre Pozzovivo è a 15” e Ulissi a 31”. Domani tappa con traguardo a Victor Harbor con una salita nel finale che però non dovrebbe essere indigesti ai velocisti.
Koning beffa tutti, Nibali attacca
Al Tour de San Luis invece è stato premiato il coraggio dell’olandese Peter Koning (Drapac), al primo successo da professionista. Il 25enne è scattato insieme ad altri tre compagni di avventura e il vantaggio accumulato dal quartetto gli è bastato quando è partito tutto solo a meno di 40 km dalla fine. Dietro però si è visto anche altro, con l’attacco di Vincenzo Nibali sull’ultima salita al quale ha risposto Quintana, mentre sia Sagan che il sempre più sorprendente Gaviria si sono difesi. Koning ha tenuto duro chiudendo con 1’37” sui primi inseguitori, regolati da Gaviria (che resta leader in classifica) sull’americano Travis McCabe (quarto Peter Sagan) nel gruppetto che comprendeva anche Nibali. Domani però tutto potrebbe cambiare: arrivo all’Alto de Amago, quota 1.700 metri.