La Grande Boucle appare come un sogno fin da quando, da ragazzini, si sale su una bici da corsa.
Parteciparvi significa raggiungere l’apice della vita sportiva di un ciclista, vincervi vuol dire entrare tra i personaggi di un mito nato ormai nel lontano 1903. E la speranza dei debuttanti più o meno giovani e delle possibili sorprese, quando partiranno dalla splendida cornice di Mont Saint-Michel, è quella di poter lasciare subito il segno, magari inaspettato dagli addetti ai lavori, e di finalizzare mesi di sacrifici, fatica e aspirazioni.
E’ il caso di Natnael Berhane, lo scalatore eritreo classe ‘91 della Dimension Data alla prima partecipazione: in una squadra senza un vero e proprio capitano avrà la libertà di provare a vincere una tappa e sarebbe il primo africano a farlo.
Il suo connazionale e compagno più anziano Teklehaimanot invece la maglia pois l’ha già indossata l’anno scorso ma quest’anno vorrebbe portarsela fino a Parigi. Potrebbe scontrarsi con l’argentino Eduardo Sepulveda, un prospetto interessante che però tenterà il più possibile di fare classifica per il suo team Fortuneo: chissà che non possa migliorare il 39esimo posto del 2015 e inserirsi nella top 10.
Tanti giovani al Tour de France 2016
Tra i giovani compagni di Sepulveda che assaggeranno per la prima volta le strade francesi da osservare con interesse anche il cronoman norvegese Vegard Breen e il velocista britannico Daniel Mclay. Al gran ballo dei debuttanti si iscrivono anche 2 ragazzi della IAM, alla prima partecipazione assoluta in un grande giro, con l’emozione forte di iniziare subito con il Tour: il norvegese Sondre Holst Enger del ‘93 e il belga Oliver Naesen. Sondre è uno degli astri nascenti del ciclismo norvegese, uno sprinter che sa fare bene anche il passista, bronzo mondiale di Firenze Under-23. Oliver è il tradizionale classicomane fiammingo che tenterà di mettersi in luce in qualche fuga suicida. Ma oltre a Frank, loro dovranno scortare in pianura l’ennesimo colombiano d’alto livello che noi conosciamo già piuttosto bene, al suo primo Tour: quel Jarlinson Pantano che si è messo brillantemente in mostra al Giro di Svizzera e che arriva bello carico in Normandia. Per lui ci sarà spazio nei 10 della generale oppure sarà all’attacco per le tappe e la maglia pois? Solo la strada ce lo dirà ma di certo appare già più solido e credibile di risaltare in maniera importante tra i meno quotati.
Giovani interessanti anche in casa Lampre e Lotto
Con simili potenzialità c’è il sudafricano Meintjes della Lampre: il classe ‘92 di Pretoria è la vera grande speranza del ciclismo africano e deve riscattare le delusioni dello scorso anno. Purtroppo per lui potrebbe essere piuttosto limitato dalla presenza di Rui Costa. I due si ritroveranno come compagno, al debutto assoluto, lo sloveno Jan Polanc: questo è un corridore che potrebbe divertire ed entusiasmare come già fece sull’Abetone, un uomo da fughe impossibili e ciclismo d’altri tempi.
In casa Lotto Nl-Jumbo si vuole continuare stupire dopo l’epopea Kruiswjik al Giro e proseguire in quel processo di maturazione dei talenti olandesi che sembravano persi irrimediabilmente nell’anonimato. E allora non si poteva lasciare a casa l’outsider delle volate, Dylan Groenewegen: questo talento purissimo del ‘93 parte con grande convinzione nei suoi mezzi, forte del fresco titolo di campione nazionale e della vittoria su Bouhanni nella Volta Valenciana a Febbraio.
L’italiano di maggiore prospettiva è proprio lui, Diego Rosa
Tra gli italiani ci auguriamo che potrà mettere in luce il suo talento Diego Rosa, che ormai non ha bisogno di presentazioni e che merita assolutamente di calcare per la prima volta questi palcoscenici.
Tra i big infine, c’è un vecchio fuoriclasse che non vince una corsa da quasi un anno e viene dato per finito: Joaquim Rodriguez. Ma chi si aspetta un Purito anonimo è fuori strada, nonostante la pessima prima parte di stagione. La classe e l’orgoglio non mancano, la grande voglia di riscattare gli ultimi due Tour compromessi troppo presto anche. E il secondo posto della Vuelta 2015 è lì a dirci che il catalano potrebbe essere la grande sorpresa dei primi posti della generale.
Articolo a cura di Daniele Gastaldi